venerdì 18 maggio 2012

La mia (attuale) favola preferita


Poi ho scoperto Riccardin dal Ciuffo. Ve la spiego anche questa. In un reame (come dove? non facciamo i pignoli adesso) nasce un bimbo, brutto ma così brutto che la mamma appena lo vede piange dalla sera alla mattina e dalla mattina alla sera. Di bello il bimbo ha solo il ciuffo, appunto. Appena comincia a parlare però incanta tutti con la sua intelligenza e il suo spirito (volgarmente detto simpatia), ma la regina resta in pena. Così una fata protettrice del bimbo, le dice "Maestà non si preoccupi suo figlio è brutto-ma-tanto-brutto ma gli faccio un dono: può dare intelligenza e spirito a chi vorrà" ...io le avrei risposto: "Scusa ma che dono è, non lo potevi far diventare un pochetto più bello? Ma la regina è contenta. Qualche anno dopo in un reame vicino, nascono due bimbe, una così bella che la regina nel vederla quasi muore di gioia, poi si riprende e vede la seconda così brutta che la regina quasi muore di dolore. (Una mia amica avrebbe detto ma questa muore sempre di qualcosa?) Crescendo la prima diventa sempre più bella, ma più stupida (ma perchè?) la seconda sempre più brutta ma incanta tutti con la sua intelligenza e il suo spirito. La regina è preoccupata, ma la fata (sempre lei, che già aveva un piano) le dice "Maestà non si preoccupi faccio un dono ciascuno, la bella potrà dare il dono della bellezza, la brutta potrà dare il dono di spirito e intelligenza (un "cicchetto" se l'era fatto quel giorno la fata ...secondo me aveva confuso i doni) Comunque anche questa regina è contenta. Passano gli anni, le bimbe crescono, la prima diventa sempre più bella, la seconda sempre più intelligente.
Alle feste di corte tutti ammirano la prima, ma appena sentono parlare la seconda corrono da lei (mai vista una cosa del genere nella realtà...comunque...) E' proprio in una di queste feste che la prima sorella-la-più-bella sconfitta per l'ennesima volta in conversazione, si ritira a piangere in solitudine. Si avvicina un ommetto brutto-ma-proprio-brutto che di bello ha solo un ciuffo. E tra un "non piangere che sei cosi bella" e un "ma che ne sai tu che sei così intelligente" va a finire che si scambiano i doni e pure l'amore.
Quello che mi sono sempre chiesta è se in tutto ciò l'altra sorella continuava a conversare con intelligenza e spirito... Non ci è dato sapere.
Charles Perrault, l'autore di questa favola dice: Questa sembrerebbe una favola; eppure è una storia. Tutto ci par bello nella persona amata, anche i difetti: tutto ci par grazioso, anche le sguaiataggini. E' una storia vecchia quanto il mondo.
Eppure non per tutti è sempre facile essere amati per quello che si è...
Blocco le (amare) riflessioni, che sta storia di cazzaggiare per tirarmi su, stava funzionando, meglio dormire ora. Dolce notte



3 commenti:

  1. ... ma io credo che il fascino non discenda esattamente dalla troppa bellezza o dalla troppa intelligenza.

    ecco.

    quanto al fatto di essere amati anche per i propri difetti, è dura, ma accade.
    volersi bene significa anche questo, se non accettare, quanto meno tollerare certi difetti ;-)

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Il mio romanticismo quasi preoccupante, mi ha fatto sempre pensare che l'amore non solo ti faccia tollerare i difetti degli altri, può capitare persino che li mitighi davvero i tuoi (e suoi) difetti, facendoti diventare migliore. Ma forse questa è un'altra favola!Buona serata

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