Poi
ho scoperto Riccardin dal Ciuffo. Ve la spiego anche questa. In un
reame (come dove? non facciamo i pignoli adesso) nasce un bimbo,
brutto ma così brutto che la mamma appena lo vede piange dalla sera
alla mattina e dalla mattina alla sera. Di bello il bimbo ha solo il
ciuffo, appunto. Appena comincia a parlare però incanta tutti con la
sua intelligenza e il suo spirito (volgarmente detto simpatia), ma la
regina resta in pena. Così una fata protettrice del bimbo, le dice
"Maestà non si preoccupi suo figlio è brutto-ma-tanto-brutto
ma gli faccio un dono: può dare intelligenza e spirito a chi vorrà"
...io le avrei risposto: "Scusa ma che dono è, non lo potevi
far diventare un pochetto più bello? Ma la regina è contenta.
Qualche anno dopo in un reame vicino, nascono due bimbe, una così
bella che la regina nel vederla quasi muore di gioia, poi si riprende
e vede la seconda così brutta che la regina quasi muore di dolore.
(Una mia amica avrebbe detto ma questa muore sempre di qualcosa?)
Crescendo la prima diventa sempre più bella, ma più stupida (ma
perchè?) la seconda sempre più brutta ma incanta tutti con la sua
intelligenza e il suo spirito. La regina è preoccupata, ma la fata
(sempre lei, che già aveva un piano) le dice "Maestà non si
preoccupi faccio un dono ciascuno, la bella potrà dare il dono della
bellezza, la brutta potrà dare il dono di spirito e intelligenza (un
"cicchetto" se l'era fatto quel giorno la fata ...secondo
me aveva confuso i doni) Comunque anche questa regina è contenta.
Passano gli anni, le bimbe crescono, la prima diventa sempre più
bella, la seconda sempre più intelligente.
Alle
feste di corte tutti ammirano la prima, ma appena sentono parlare la
seconda corrono da lei (mai vista una cosa del genere nella
realtà...comunque...) E' proprio in una di queste feste che la prima
sorella-la-più-bella sconfitta per l'ennesima volta in
conversazione, si ritira a piangere in solitudine. Si avvicina un
ommetto brutto-ma-proprio-brutto che di bello ha solo un ciuffo. E
tra un "non piangere che sei cosi bella" e un "ma che
ne sai tu che sei così intelligente" va a finire che si
scambiano i doni e pure l'amore.
Quello
che mi sono sempre chiesta è se in tutto ciò l'altra sorella
continuava a conversare con intelligenza e spirito... Non ci è dato
sapere.
Charles
Perrault, l'autore di questa favola dice:
Questa
sembrerebbe una favola; eppure è una storia. Tutto ci par bello
nella persona amata, anche i difetti: tutto ci par grazioso, anche le
sguaiataggini. E' una storia vecchia quanto il mondo.
Eppure
non per tutti è sempre facile essere amati per quello che si è...
Blocco
le (amare) riflessioni, che sta storia di cazzaggiare per tirarmi su,
stava funzionando, meglio dormire ora. Dolce notte
... ma io credo che il fascino non discenda esattamente dalla troppa bellezza o dalla troppa intelligenza.
RispondiEliminaecco.
quanto al fatto di essere amati anche per i propri difetti, è dura, ma accade.
volersi bene significa anche questo, se non accettare, quanto meno tollerare certi difetti ;-)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl mio romanticismo quasi preoccupante, mi ha fatto sempre pensare che l'amore non solo ti faccia tollerare i difetti degli altri, può capitare persino che li mitighi davvero i tuoi (e suoi) difetti, facendoti diventare migliore. Ma forse questa è un'altra favola!Buona serata
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